L’uomo
è collegato al Crocifisso risorto “in quanto creato da lui
secondo una «predisposizione» alla filiazione adottiva alla quale si
aggiunge una «preparazione immediata» a ricevere questo dono nella
misura in cui la perfezione – il Figlio in persona – attira verso
di essa. Questa preparazione è colmata dal sì che l’uomo dice nella
fede a questa offerta di salvezza. Questo nel Cristo è
condizione di possibilità di un «dimorare» sempre più profondo del Dio
trinitario (cf. Gv 14, 23) nel credente in vista della
piena partecipazione alla δόξα
e della «visione» con cui gli sarà pienamente rivelata la
sua identità filiale o la sua somiglianza con il Padre giunta al
culmine (cf. 1 Gv 3, 1-2).” (R. Tremblay – S. Zamboni (a
cura
di), Figli nel Figlio. Una teologia
morale fondamentale, EDB, Bologna 2008, 162-163) |